MARTEDI’
DELLA V SETTIMANA DI PASQUA
In
quei giorni, giunsero [a Listra] da Antiòchia e da Icònio alcuni Giudei, i
quali persuasero la folla. Essi lapidarono Paolo e lo trascinarono fuori della
città, credendolo morto. Allora gli si fecero attorno i discepoli ed egli si
alzò ed entrò in città. Il giorno dopo partì con Bàrnaba alla volta di Derbe.
Dopo aver annunciato il Vangelo a
quella città e aver fatto un numero considerevole di discepoli, ritornarono a
Listra, Icònio e Antiòchia, confermando i discepoli ed esortandoli a restare
saldi nella fede «perché – dicevano – dobbiamo entrare nel regno di Dio
attraverso molte tribolazioni». Designarono quindi per loro in ogni Chiesa
alcuni anziani e, dopo avere pregato e digiunato, li affidarono al Signore, nel
quale avevano creduto.Attraversata poi la Pisìdia, raggiunsero la Panfìlia e, dopo avere proclamato la Parola a Perge, scesero ad Attàlia; di qui fecero vela per Antiòchia, là dove erano stati affidati alla grazia di Dio per l’opera che avevano compiuto.
Appena arrivati, riunirono la Chiesa e riferirono tutto quello che Dio aveva fatto per mezzo loro e come avesse aperto ai pagani la porta della fede. E si fermarono per non poco tempo insieme ai discepoli.
I tuoi amici, Signore, proclamino la gloria del tuo
regno.
Ti
lodino, Signore, tutte le tue opere
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.
e ti benedicano i tuoi fedeli.
Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza.
Per far conoscere agli uomini le tue imprese
e la splendida gloria del tuo regno.
Il tuo regno è un regno eterno,
il tuo dominio si estende per tutte le generazioni.
Canti la mia bocca la lode del Signore
e benedica ogni vivente il suo santo nome,
in eterno e per sempre.
RIFLESSIONI
ULLA PAOLA DEL GIONO
E’
stato e sarà sempre così. Chi annuncia Cristo, chi annuncia l’amore del Padre
per gli uomini e in particolare per i peccatori, saranno perseguitati,
maltrattati, incarcerati, messi in prigione e ammazzati.
Per
questo sono pochi quelli che affrontano persecuzioni, oltraggi e morte per Gesù
e il vangelo. Bisogna essere coraggiosi e non essere indifferenti davanti all’invito
di Papa Francesco che ha detto ai cresimandi in piazza San Pietro: “Per annunciare l’amore di Dio, bisogna
andare controcorrente, per andare controcorrente è necessario avere coraggio,
essere coraggiosi”.
Questo
invito del Papa deve essere accettato da tutti, come tutti gli Apostoli e
discepoli di Gesù, che pur sapendo quello che li aspettava, non ebbero paura.
L’esempio
di san Paolo e san Barnaba, deve spronare tutti a non avere paura e andare
controcorrente, per annunciare, con amore e carità, la giustizia, la pace e
l’amore di Dio. Ci saranno i nemici che ostacoleranno, con mezzi e minacce
anche le più spaventose, coloro che annunciano l’amore e la giustizia di Dio.
San
Paolo e san Barnaba, non esitarono di ritornare nei luoghi dove furono già
maltrattati quando predicarono, per la prima volta, il vangelo in diverse città.
Era importante per loro testimoniare l’amore di Dio e confermare i credenti
nella fede ricevuta mediante il loro primo annuncio e non lasciarsi spaventare
dalle minacce.
Le
contrarietà verso i due apostoli andarono sempre più aumentando, non si scoraggiarono e ritornarono in quelle
città per continuare la loro predicazione. Paolo, preso di mira in modo
particolare, fu lapidato. I Giudei credendolo morto lo portarono fuori dalla
città. Si avvicinarono i suoi discepoli Paolo si alzò e ritornò in città,. Il
giorno dopo ripartì di lì e continuò insieme a Barnaba la predicazione in altre
città.
Questi sono i trattamenti riservati a tutti
quelli che, con coraggio, annunciano che
Gesù è il Signore e donatore di ogni bene e di pace.
L’umanità d’oggi va in
cerca del bene e della pace, però non il bene e la pace che dà Gesù, bensì
quella che dà il mondo. Tutto quello che dà il mondo non ha nessun valore perché
tutto termina. Il bene e la pace che dà Gesù è il vero bene e la vera pace. Tutto
ciò che viene dal Signore è tutto eterno, cioè non avrà più fine.
Nessuno si lascia
ingannare dal demonio, principe della menzogna, che vuole far credere che lui
può dare tutto quello di cui si ha bisogno. Il Diavolo può dare solo il male e
la morte eterna!