30 settembre lunedì della
XXVI settimana del T. O.
San Girolamo sacerdote e
dottore della chiesa
Prima lettura
Dal libro del profeta Zaccarìa
Io salvo il mio popolo dalla dall’Oriente e dall’Occidente.
La parola del Signore
degli eserciti fu rivolta in questi termini:
«Così dice il Signore
degli eserciti:
Sono molto geloso di
Sion,
un grande ardore
m’infiamma per lei.
Così dice il Signore:
Tornerò a Sion e dimorerò a Gerusalemme. Gerusalemme sarà chiamata “Città
fedele” e il monte del Signore degli eserciti “Monte santo”.
Così dice il Signore
degli eserciti: Vecchi e vecchie siederanno ancora nelle piazze di Gerusalemme,
ognuno con il bastone in mano per la loro longevità. Le piazze della città
formicoleranno di fanciulli e di fanciulle, che giocheranno sulle sue piazze.
Così dice il Signore
degli eserciti: Se questo sembra impossibile agli occhi del resto di questo
popolo in quei giorni, sarà forse impossibile anche ai miei occhi? Oracolo del
Signore degli eserciti.
Così dice il Signore
degli eserciti:
Ecco, io salvo il mio
popolo
dall’Oriente e
dall’Occidente:
li ricondurrò ad
abitare a Gerusalemme;
saranno il mio popolo
e io sarò il loro Dio,
nella fedeltà e nella
giustizia.
Parola di Dio
Salmo responsoriale
Il Signore ha ricostruito Sion ed è apparso nel
suo splendore.
Le genti temeranno il
nome del Signore
e tutti i re della
terra la tua gloria,
quando il Signore
avrà ricostruito Sion
e sarà apparso in
tutto il suo splendore.
Egli si volge alla
preghiera dei derelitti,
non disprezza la loro
preghiera.
Questo si scriva per
la generazione futura
e un popolo, da lui
creato, darà lode al Signore:
Il Signore si è
affacciato dall’alto del suo santuario,
dal cielo ha guardato
la terra,
per ascoltare il
sospiro del prigioniero,
per liberare i
condannati a morte.
I figli dei tuoi
servi avranno una dimora,
la loro stirpe vivrà
sicura alla tua presenza,
perché si proclami in
Sion il nome del Signore
e la sua lode in
Gerusalemme,
quando si raduneranno
insieme i popoli
e i regni per servire
il Signore.
+ Dal Vangelo secondo Luca
Chi è il più piccolo fra tutti voi, questi è grande.
In quel tempo, nacque
una discussione tra i discepoli, chi di loro fosse più grande.
Allora Gesù,
conoscendo il pensiero del loro cuore, prese un bambino, se lo mise vicino e
disse loro: «Chi accoglierà questo bambino nel mio nome, accoglie me; e chi
accoglie me, accoglie colui che mi ha mandato. Chi infatti è il più piccolo fra
tutti voi, questi è grande».
Giovanni prese la
parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e
glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli
rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi».
Parola del Signore
BREVE COMMENTO
Ringraziamo Dio per
il grande dono della Scrittura: è un dono del suo amore, un dono antico e
sempre nuovo che dobbiamo sfruttare nella fede.
Nel Vangelo Gesù ci
dice appunto che il nostro tesoro è contemporaneamente antico e nuovo. E ogni
epoca è invitata a discendere in questa miniera inesauribile per trovare nuove
ricchezze, e le trova davvero.
Il modo attuale di
studiare la Scrittura non assomiglia a quello dei secoli passati: vi scopriamo
aspetti nuovi, che ci aiutano ad apprezzarne meglio la varietà e la ricchezza.
Così si rinnova continuamente il gusto e l'interesse per lo studio della
Bibbia.
Sappiamo che la
Scrittura si studia bene soltanto nella fede. "Le Sacre Scritture scrive
Paolo a Timoteo possono istruirti per la salvezza, che si ottiene per mezzo
della fede in Cristo Gesù". Lo studio della Scrittura è fatto per mezzo
della fede, che lo guida. Per aver fede bisogna prima capire un po' la
Scrittura, perché se non si capisce niente dell'annuncio di salvezza non è
possibile aderirvi, quindi per arrivare a credere è necessario fare un certo
lavoro di intelligenza, un certo studio. Ma d'altra parte per approfondire la
Scrittura è necessaria la fede: credere per, comprendere.
Se qualcuno ha il
senso delle cose spirituali capisce profondamente la Bibbia anche se non ha
cultura, perché la fede illumina gli occhi del suo cuore e questa illuminazione
è più preziosa di tutti i mezzi della scienza, che possono far luce su aspetti
secondari, ma non raggiungono il centro, che è il "proprio" della
fede.
Non bisogna
disprezzare lo studio faticoso degli scienziati, perché i loro sforzi sono
necessari per far penetrare la fede in tutti i settori della vita e di ogni
epoca. Ma Dio ha rivelato i tesori della Scrittura non soltanto agli
intelligenti, ma anche a chi è meno dotato, mediante la fede, luce divina.
Siamo dunque
riconoscenti al Signore per questo tesoro che tutti noi utilizziamo e aiutiamo
ad approfondirlo insieme agli studiosi, perché la scienza aiuta a comprendere
le Scritture, ma ancor più aiuta la santità.
Preghiera dei fedeli
Fratelli, Dio che ci
ama infinitamente, nell'eucaristia ci dona il suo Figlio Gesù. Riconoscerti e
fiduciosi, attingiamo alla sua inesauribile bontà e preghiamo:
Signore, donaci un
cuore nuovo.
Per la Chiesa, sposa
di Cristo, perché ponga tutta la sua forza unicamente nella fede e nella parola
del Signore. Preghiamo:
Per gli uomini di
tutte le nazioni, perché si lascino illuminare dal vangelo, cioè dalla buona
notizia che Dio è venuto a salvare tutti i suoi figli. Preghiamo:
Per i sacerdoti
ministri della riconciliazione, e per quanti hanno il compito di accogliere e
di ascoltare, perché in loro si riverberi l'attenzione amorosa di Cristo verso
i piccoli e i poveri. Preghiamo:
Per chi, con troppa
disinvoltura, divide gli uomini in buoni e cattivi, perché riconosca in ogni
persona i germi di bene seminati dal Cristo. Preghiamo:
Per noi qui riuniti
attorno a questo pane eucaristico, perché lasciamo che Gesù maestro ci renda
pazienti nella prova e umili nel servizio. Preghiamo:
Per chi, nella nostra
comunità ha subito di recente una perdita negli affetti.
Per i bambini
abbandonati o trascurati della nostra parrocchia.
Padre buono, tu che
ascolti la voce del povero e sai compiere prodigi d'amore, accogli le suppliche
che ti presentiamo, fiduciosi della mediazione di Cristo Salvatore, che vive e
regna nei secoli dei secoli. Amen.