mercoledì 29 febbraio 2012

Mercoledì della I settimana del Tempo di Quaresima

Prima Lettura (Gio 3, 1-10)
I Niniviti si convertirono dalla loro condotta malvagia.
Dal libro del profeta Giona
In quel tempo, fu rivolta a Giona questa parola del Signore: «Àlzati, va’ a Nìnive, la grande città, e annuncia loro quanto ti dico». Giona si alzò e andò a Nìnive secondo la parola del Signore.
Nìnive era una città molto grande, larga tre giornate di cammino. Giona cominciò a percorrere la città per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Nìnive sarà distrutta».
I cittadini di Nìnive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, grandi e piccoli. Giunta la notizia fino al re di Nìnive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere.
Per ordine del re e dei suoi grandi fu poi proclamato a Nìnive questo decreto: «Uomini e animali, armenti e greggi non gustino nulla, non pascolino, non bevano acqua. Uomini e animali si coprano di sacco e Dio sia invocato con tutte le forze; ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani. Chi sa che Dio non cambi, si ravveda, deponga il suo ardente sdegno e noi non abbiamo a perire!».
Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e Dio si ravvide riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece.

Salmo Responsoriale (dal Salmo 50)

Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi. 

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ritornate a me con tutto il vostro cuore, dice il Signore,
perché sono buono e misericordioso.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Vangelo (Lc 11, 29-32)
A questa generazione non sarà dato che il segno di Giona.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone.
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
RIFLESSIONI
Apriamo i nostri cuori all’invito del Signore che mai come in questa quaresima sta chiamando a conversione, vuole che risorgiamo dalle ceneri del peccato. L’invito alla conversione è rivolto a tutti, all’umanità intera, visto che il mondo è sotto la più totale schiavitù del male.
Il male dilaga in modo impressionante, tutti siamo chiamati a porre rimedio a questo dilagare del male se vogliamo un mondo e una umanità migliore. Come tutti desideriamo un mondo e una umanità migliore, così tutti dobbiamo pregare perché questo avvenga.
Nessuno può dire che è un dovere non proprio quello di pregare per la conversione dell’umanità intera, se si vuole il bene lo si deve chiedere al Signore fonte di ogni bene.
L’umanità di questi tempi la si può paragonare agli abitanti della città di Ninive, incalliti nei peccati più abominevoli. Come il Signore mandò Giona a chiamare a conversione i niniviti ed essi si convertirono; così oggi il Signore invita tutte le persone di buona volontà a pregare per la conversione dell’umanità.
Quanti leggendo questi pensieri avranno detto è impossibile che l’umanità si converta tanto è avvinghiata nel peccato, fratello, sappi che a Dio nulla è impossibile e la Sacra Scrittura è piena di fatti impossibili che Dio ha reso possibili.
Non diciamo che è impossibile che tutti diventiamo più buoni, per questo è inutile pregare, diciamo piuttosto che nessuno desidera pregare. Il racconto della prima lettura non ti dice nulla? Accogli l’invito e potrai constatare le meraviglie che compirà il Signore proprio in te.

martedì 28 febbraio 2012

Martedì della I settimana del Tempo di Quaresima

Prima Lettura (Is 55, 10-11)
La mia parola opera ciò che desidero.

Così dice il Signore:
«Come la pioggia e la neve scendono dal cielo
e non vi ritornano senza avere irrigato la terra,
senza averla fecondata e fatta germogliare,
perché dia il seme a chi semina
e il pane a chi mangia,
così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca:
non ritornerà a me senza effetto,
senza aver operato ciò che desidero
e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata». 

Salmo Responsoriale Dal Salmo 33

Il Signore libera i giusti da tutte le loro angosce.

Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore: mi ha risposto
e da ogni mia paura mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
i vostri volti non dovranno arrossire.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per eliminarne dalla terra il ricordo.

Gridano i giusti e il Signore li ascolta,
li libera da tutte le loro angosce.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato,
egli salva gli spiriti affranti.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Vangelo (Mt 6, 7-15)
Voi dunque pregate così.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate.
Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno,
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
e rimetti a noi i nostri debiti
come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male.

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe».

RIFLESSIONI
In questi giorni, sentendo parlare sempre delle opere di misericordia, ci siamo detti: possibile mai che il Signore vuole solo e sempre queste cose? Non vuole altro?
Il brano del profeta Isaia, viene a togliere ogni dubbio e chiarisce perché il Signore si è comportato così in questi giorni! Perché ha insistito sulle stesse cose.
Ha visto che noi siamo mancanti nell’osservanza delle opere di misericordia, ha voluto insistere perché la sua parola porta i frutti desiderati da Lui. Vuole che tutti esercitandoci continuamente nelle opere di misericordia, diventiamo operatori di misericordia e insegnassimo anche agli altri a fare altrettanto.
Il Signore viene sempre in aiuto di coloro che egli ama, perché nessuno vada perso. Sa che non siamo capaci di pregare, che non sappiamo per che cosa pregare, è venuto in nostro aiuto suggerendo le intenzioni di preghiera.
Non avevamo mai praticato le opere di misericordia, forse avevamo dimenticato anche la loro esistenza, ecco allora il Signore è venuto in aiuto perché non fossimo travati mancanti quando sarebbe venuto nell’ultimo giorno.
È venuto in aiuto perché non ci perdessimo più in parole nelle nostre preghiere, perché da noi il Signore non desiderava parole ma opere, le opere da compiere sono proprio le opere di misericordia.

lunedì 27 febbraio 2012

Lunedì della I settimana del Tempo di Quaresima

Prima Lettura (Lv 19, 1-2. 11-18)
Giudica il tuo prossimo con giustizia.
Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Salmo Responsoriale (dal Salmo 18)

Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.  

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Vangelo (Mt 25,31-46)
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
RIFLESSIONI
Continua da parte del Signore, l’invito alla conversione in questo tempo particolare di quaresima, oltre a ribadire l’osservanza delle opere di misericordia, incomincia a invitare alla conversione anche circa l’osservanza di comandamenti e precetti.
Segno evidente che la conversione deve essere totale. Non possiamo convertici solo su alcuni precetti o osservanze. Il Signore vuole che si ritorni a Lui con tutto il cuore, con una conversione totale. È un Dio geloso che non vuole condividere con nessun’altro la nostra appartenenza. Ci vuole solo e sempre per Lui.
La conversione a cui si è chiamati, non è obbligatoria, il Signore continua a dire, a distanza di duemila anni: CHI VUOLE SEGUIRMI RINNEGHI SE STESSO, PRENDA OGNI GIORNO LA SUA CROCE E MI SEGUA. DOVE SONO IO, LI’ SARA’ ANCHE IL MIO SERVO.
È un invito a una rinuncia che costa, nessuno vuole rinunciare al proprio io. Se si tiene presente però il risultato finale, ne vale la pena rinunciare per un po’ di tempo al proprio io e avere in cambio, per sempre, il possesso di Dio, entrare a far parte del suo regno, definito da Gesù stesso: regno eterno e universale, regno di verità e di vita, regno di santità e di grazia, regno di giustizia, di amore e di pace.
Il brano del vangelo invita a esercitare tutte le virtù che formano lo statuto del regno di Dio. Esercitandoci e praticandole contribuiamo a diffondere il regno di Dio in mezzo agli uomini.

domenica 26 febbraio 2012

I Domenica del Tempo di Quaresima

Prima Lettura (Gen 9,8-15)
L'alleanza fra Dio e Noè liberato dalla acque del diluvio.
Dal libro della Gènesi
Dio disse a Noè e ai suoi figli con lui: «Quanto a me, ecco io stabilisco la mia alleanza con voi e con i vostri discendenti dopo di voi, con ogni essere vivente che è con voi, uccelli, bestiame e animali selvatici, con tutti gli animali che sono usciti dall’arca, con tutti gli animali della terra. Io stabilisco la mia alleanza con voi: non sarà più distrutta alcuna carne dalle acque del diluvio, né il diluvio devasterà più la terra».
Dio disse:
«Questo è il segno dell’alleanza,
che io pongo tra me e voi
e ogni essere vivente che è con voi,
per tutte le generazioni future.
Pongo il mio arco sulle nubi,
perché sia il segno dell’alleanza
tra me e la terra.
Quando ammasserò le nubi sulla terra
e apparirà l’arco sulle nubi,
ricorderò la mia alleanza
che è tra me e voi
e ogni essere che vive in ogni carne,
e non ci saranno più le acque per il diluvio,
per distruggere ogni carne».  

Salmo Responsoriale (dal Salmo 24)

Tutti i sentieri del Signore sono amore e fedeltà.

Fammi conoscere, Signore, le tue vie,
insegnami i tuoi sentieri.
Guidami nella tua fedeltà e istruiscimi,
perché sei tu il Dio della mia salvezza.

Ricòrdati, Signore, della tua misericordia
e del tuo amore, che è da sempre.
Ricòrdati di me nella tua misericordia,
per la tua bontà, Signore.

Buono e retto è il Signore,
indica ai peccatori la via giusta;
guida i poveri secondo giustizia,
insegna ai poveri la sua via.

Seconda Lettura (1Pt 3,18-22)
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi.  
Dalla prima lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio; messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere, quando Dio, nella sua magnanimità, pazientava nei giorni di Noè, mentre si fabbricava l’arca, nella quale poche persone, otto in tutto, furono salvate per mezzo dell’acqua.
Quest’acqua, come immagine del battesimo, ora salva anche voi; non porta via la sporcizia del corpo, ma è invocazione di salvezza rivolta a Dio da parte di una buona coscienza, in virtù della risurrezione di Gesù Cristo. Egli è alla destra di Dio, dopo essere salito al cielo e aver ottenuto la sovranità sugli angeli, i Principati e le Potenze.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria! 
Non di solo pane vivrà l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Vangelo (Mc 1,12-15)
Gesù, tentato da satana, è servito dagli angeli.
Dal vangelo secondo Marco
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».   
RIFLESSIONI
Il Signore vuole che nessuno vada perso, per questo continuamente nel periodo di quaresima chiama continuamente alla conversione e a credere nel vangelo.
Vangelo, per gli uomini, è tutta la Sacra Scrittura; tutta la Sacra Scrittura è parola di salvezza. La salvezza si raggiunge solo attraverso una continua conversione e professione di fede nel vangelo.
Il vangelo in cui dobbiamo credere oggi è la parola che il Signore ha dato: il brano della Genesi (prima lettura), quello della prima lettera di San Pietro (seconda lettura) e il passo del vangelo.
Questi brani formano la parola di Dio che deve accompagnare il nostro cammino spirituale per la crescita che dobbiamo realizzare, fino a quando non ascolteremo altri brani della parola di Dio.
Molte volte capita che ascoltata la parola di Dio, subito la dimentichiamo. E’ Satana che fa pensare e ricordare altre cose per rendere inefficace la parola di Dio in noi. Difatti nel libro del Siracide è detto: "Figlio, se ti presenti per servire il Signore, preparati alla tentazione. Abbi un cuore retto e sii costante, non ti smarrire nel tempo della prova. Stai unito a lui senza separartene, perché tu sia esaltato nei tuoi ultimi giorni.”.
Nei passi della Parola di oggi, se li meditiamo, anche solo superficialmente, descrivono tutta la nostra vita e le giuste conseguenze che il Signore minaccia di prendere se non ci convertiamo.
Il diluvio a cui fa accenno la lettura e che fu reale nei tempi di Noè, si riverserà su tutti coloro che sono non curanti del rispetto che si deve al nome di Dio: il Signore può usare lo stesso modo per cancellare l’incallimento nel peccato.
Il diluvio di cui si parla può essere una malattia grave, un male inguaribile, una prova difficilissima da superare, una situazione impossibile da vivere … e tanti altri mali che oggi affliggono l’umanità. Preghiamo perché ci convertiamo tutti al Signore abbandonando la via del peccato.
Rendiamo efficace la morte di Gesù che si è offerto al Padre per la nostra giustificazione e la liberazione dal peccato.
Come avere questa giustificazione operata da Gesù? “Ritirandoci nel deserto”, isolandoci da tutto ciò che ci circonda e concentrarci solo e sempre nel fare il bene che la parola di Dio ci suggerisce: pregare prima in ogni circostanza.

sabato 25 febbraio 2012

Tempo di Quaresima – Sabato dopo le Ceneri

Prima Lettura (Is 58, 9b-14)
Se aprirai il tuo cuore all’affamato, brillerà fra le tenebre la tua luce.
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Se toglierai di mezzo a te l’oppressione,
il puntare il dito e il parlare empio,
se aprirai il tuo cuore all’affamato,
se sazierai l’afflitto di cuore,
allora brillerà fra le tenebre la tua luce,
la tua tenebra sarà come il meriggio.
Ti guiderà sempre il Signore,
ti sazierà in terreni aridi,
rinvigorirà le tue ossa;
sarai come un giardino irrigato
e come una sorgente
le cui acque non inaridiscono.
La tua gente riedificherà le rovine antiche,
ricostruirai le fondamenta di trascorse generazioni.
Ti chiameranno riparatore di brecce,
e restauratore di strade perché siano popolate.
Se tratterrai il piede dal violare il sabato,
dallo sbrigare affari nel giorno a me sacro,
se chiamerai il sabato delizia
e venerabile il giorno sacro al Signore,
se lo onorerai evitando di metterti in cammino,
di sbrigare affari e di contrattare,
allora troverai la delizia nel Signore.
Io ti farò montare sulle alture della terra,
ti farò gustare l’eredità di Giacobbe, tuo padre,
perché la bocca del Signore ha parlato».

Salmo Responsoriale (dal Salmo 85)

Mostrami, Signore, la tua via.

Signore, tendi l’orecchio, rispondimi,
perché io sono povero e misero.
Custodiscimi perché sono fedele;
tu, Dio mio, salva il tuo servo, che in te confida.

Pietà di me, Signore,
a te grido tutto il giorno.
Rallegra la vita del tuo servo,
perché a te, Signore, rivolgo l’anima mia.

Tu sei buono, Signore, e perdoni,
sei pieno di misericordia con chi t’invoca.
Porgi l’orecchio, Signore, alla mia preghiera
e sii attento alla voce delle mie suppliche.  

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Io non godo della morte del malvagio, dice il Signore,
ma che si converta dalla sua malvagità e viva.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Vangelo (Lc 5, 27-32)
Non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perchè si convertano.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano».

RIFLESSIONI
La lettura del profeta Isaia è una promessa reale e santa che il Signore fa a tutti coloro che con spirito di amore desiderano purificare il loro cuore e la loro mente da ogni scorie di peccato, peccato di ogni tipo e gravità. Questa promessa è condizionata dalla nostra volontà e    dalla libertà che il Signore ci ha dato: “chi vuol venire dietro a me, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua”.
La parola di oggi è un invito santo che il Signore fa a tutti quelli che hanno buona volontà e desiderano convertirsi. La Sacra scrittura dice: “ Tu sei indulgente con tutte le cose, Signore, amante della vita. … Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.”.
Il Signore ha visto tutte la malefatte commesse dall’umanità e tramite il profeta esclama: “Se toglierai di mezzo a te l’oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se aprirai il tuo cuore all’affamato, se sazierai l’afflitto di cuore, allora brillerà fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarà come il meriggio.”.
Quante volte, sia nel passato che nel presente, sia dagli altri che da noi, sempre si sono commessi peccati, trascurando le opere di misericordia spirituale e corporali. Molte volte il peccato viene commesso per la mancata conoscenza degli impegni da osservare. Bisogna vincere l’ignoranza che si ha di questi impegni, così da sconfiggere il peccato.
Vedete cosa avviene quando si è riconosciuto il peccato e volentieri si abbandona confessandolo al Signore: Ti guiderà sempre il Signore, ti sazierà in terreni aridi, rinvigorirà le tue ossa; sarai come un giardino irrigato e come una sorgente le cui acque non inaridiscono.”.
Il Signore è alla porta del nostro cuore e sta bussando, se decidiamo di aprire il nostro cuore e lo facciamo, il Signore stesso compie l’opera di purificazione e di conversione.
Siamo degli ammalati, di una malattia cancrenosa, invincibile, che sta consumando tutto il nostro essere. Gesù viene e guarirà ogni nostra malattia, perché Gesù non è venuto per i sani, ma per i malati.
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La quaresima è tempo di conversione e Matteo è l'emblema stesso della conversione. Matteo, fissando lo sguardo di Cristo, vede in lui tutto ciò che non era e che avrebbe voluto e potuto diventare e in pochi istanti decide di fare la sua quaresima: si alza e lo segue, senza chiedere, senza indugiare.
Per noi, purtroppo, il tempo della conversione è molto più lungo e incrociare quello sguardo non è così semplice, è necessario fare spazio, eliminando le vecchie abitudini, per allargare il cuore.
Ma la conversione più difficile, più dolorosa è quella di chi scopre che la Chiesa è fatta di peccatori perdonati, non di giusti e che l'unico comandamento veramente indispensabile, perché a fondamento di tutti quanti gli altri comandamenti, è quello di amare e perdonare. Senza questi due sentimenti che devono venire dal cuore, siamo sempre portati a guardare i difetti degli altri e a giudicare invece di metterci nei loro panni.
Se avvertiamo di essere malati interiormente, se avvertiamo un disagio, un mal di vita, se non siamo contenti di noi stessi e della nostra vita, allora sappiamo dov'è il medico, un medico che non chiede nessuna parcella, al affidare le nostre lacrime e al quale rivolgere la nostra preghiera. Egli come cura, in particolare in questo tempo di quaresima, ci chiama al pentimento e alla conversione, ci invita a pregare di più e ad ascoltare la Sua parola; ci chiede di aiutare i nostri fratelli che sono nel bisogno.
Rispondiamo con generosità al Suo appello, purifichiamo le nostre anime col digiuno, e per chi si chiede come si pratica il digiuno potrei riportare questa specie di decalogo che consiglio di praticare non solo in periodo di quaresima ma facendolo diventare stile di vita, in particolare per chi ha deciso di rispondere con quel SI incondizionato alla richiesta di Gesù di seguirlo:
  • Digiuna dal giudicare gli altri: scopri Cristo che vive in loro.
  • Digiuna dal dire parole che feriscono: riempiti di frasi che risanano.
  • Digiuna dall’essere scontento: riempiti di gratitudine.
  • Digiuna dalle arrabbiature: riempiti di pazienza.
  • Digiuna dal pessimismo: riempiti di speranza cristiana.
  • Digiuna dalle preoccupazioni inutili: riempiti di fiducia in Dio.
  • Digiuna dal lamentarti: riempiti di stima per quella meraviglia che è la vita.
  • Digiuna dalle pressioni e insistenze: riempiti di una preghiera incessante.
  • Digiuna dall’amarezza: riempiti di perdono.
  • Digiuna dal dare importanza a te stesso: riempiti di compassione per gli altri.
  • Digiuna dall’ansia per le tue cose: compromettiti nella diffusione del Regno.
  • Digiuna dallo scoraggiamento: riempiti di entusiasmo nella fede.
  • Digiuna da tutto ciò che ti separa da Gesù: riempiti di tutto ciò che a Lui ti avvicina.
Le sette opere di misericordia corporale
  1. Dar da mangiare agli affamati.
  2. Dar da bere agli assetati.
  3. Vestire gli ignudi.
  4. Alloggiare i pellegrini.
  5. Visitare gli infermi.
  6. Visitare i carcerati.
  7. Seppellire i morti.
Le sette opere di misericordia spirituale
  1. Consigliare i dubbiosi.
  2. Insegnare agli ignoranti.
  3. Ammonire i peccatori.
  4. Consolare gli afflitti.
  5. Perdonare le offese.
  6. Sopportare pazientemente le persone moleste.
  7. Pregare Dio per i vivi e per i morti.
N.B. Imparare le opere di misericordia corporale e spirituale.

venerdì 24 febbraio 2012

Tempo di Quaresima - Venerdì dopo le Ceneri

Prima Lettura (Is 58, 1-9)
È forse questo il digiuno che bramo?
Dal libro del profeta Isaìa
Così dice il Signore:
«Grida a squarciagola, non avere riguardo;
alza la voce come il corno,
dichiara al mio popolo i suoi delitti,
alla casa di Giacobbe i suoi peccati.
Mi cercano ogni giorno,
bramano di conoscere le mie vie,
come un popolo che pratichi la giustizia
e non abbia abbandonato il diritto del suo Dio;
mi chiedono giudizi giusti,
bramano la vicinanza di Dio:
“Perché digiunare, se tu non lo vedi,
mortificarci, se tu non lo sai?”.
Ecco, nel giorno del vostro digiuno curate i vostri affari,
angariate tutti i vostri operai.
Ecco, voi digiunate fra litigi e alterchi
e colpendo con pugni iniqui.
Non digiunate più come fate oggi,
così da fare udire in alto il vostro chiasso.
È forse come questo il digiuno che bramo,
il giorno in cui l’uomo si mortifica?
Piegare come un giunco il proprio capo,
usare sacco e cenere per letto,
forse questo vorresti chiamare digiuno
e giorno gradito al Signore?
Non è piuttosto questo il digiuno che voglio:
sciogliere le catene inique,
togliere i legami del giogo,
rimandare liberi gli oppressi
e spezzare ogni giogo?
Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato,
nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto,
nel vestire uno che vedi nudo,
senza trascurare i tuoi parenti?
Allora la tua luce sorgerà come l’aurora,
la tua ferita si rimarginerà presto.
Davanti a te camminerà la tua giustizia,
la gloria del Signore ti seguirà.
Allora invocherai e il Signore ti risponderà,
implorerai aiuto ed egli dirà: “Eccomi!”».

Salmo Responsoriale (dal Salmo 50)

Tu non disprezzi, o Dio, un cuore contrito e affranto.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Tu non gradisci il sacrificio;
se offro olocàusti, tu non li accetti.
Uno spirito contrito è sacrificio a Dio;
un cuore contrito e affranto tu, o Dio, non disprezzi.

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Cercate il bene e non il male, se volete vivere,
e il Signore sarà con voi.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo (Mt 9, 14-15)
Quando lo sposo sarà loro tolto, allora digiuneranno.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù i discepoli di Giovanni e gli dissero: «Perché noi e i farisei digiuniamo molte volte, mentre i tuoi discepoli non digiunano?».
E Gesù disse loro: «Possono forse gli invitati a nozze essere in lutto finché lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto, e allora digiuneranno».
RIFLESSIONI
Tutto quello che è contenuto nell’Antico Testamento ha avuto pieno compimento nel Nuovo Testamento. Tutto ciò che Dio disse all’uomo mediante la legge e i profeti, si è realizzato in Gesù Cristo.
Tutte le volte che l’uomo si appresta a ricevere la Parola di Dio deve disporre il proprio cuore ad accoglierla con questa disposizione: é Parola di Dio trasmessa dai profeti e realizzata in noi mediante il sacrificio di Gesù Cristo.
La Parola di Dio che si vuole realizzare in noi oggi è di essere profeti per l’umanità del nostro tempo. Richiamare tutti ad una migliore condotta di vita e ad un più sincero e veritiero rapporto con Dio. Essere voce per tutti che richiamo ad un più retto rapporto con Dio, con il prossimo e con se stessi. “Grida a squarciagola, non avere riguardo; alza la voce come il corno, dichiara al mio popolo i suoi delitti, alla casa di Giacobbe i suoi peccati”.
“Gridare” a tutti di abbandonare la via del peccato e fare ritorno a Dio. Di essere veritieri con il Signore, non dire solo con le parole di fare la sua volontà, di fare penitenza dei propri peccati, dei propri errori. Il Signore Dio desidera parole, pensieri, desideri che partono dal cuore. Desidera pensieri e desideri “veri”. Vuole vera conversione del cuore.
In questo tempo di quaresima, tempo di preparazione alla pasqua, il Signore vuole che si faccia penitenza per essere purificati dai propri peccati. La penitenza, il digiuno voluto da Dio sono espressi nella seconda parte della prima lettura tratta dal profeta Isaia: “questo è il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo. Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?”.
In altre parole il Signore chiede a tutti la pratica delle opere di misericordia corporale e spirituale. Opere che difficilmente sono praticate perché manca a tutti il coraggio di accogliere, aiutare e amare chi non si conosce!
Se abbiamo Gesù con noi, se Gesù parla così al nostro cuore, se Gesù chiede tutto questo vuol dire che dobbiamo vincere la paura e incominciare ad operare. Abbandoniamoci in Lui e operiamo così come Lui ci chiede. Chi accoglie uno di questi miei fratelli, accoglie me dice Gesù.

giovedì 23 febbraio 2012

Tempo di Quaresima - Giovedì dopo le Ceneri

Prima Lettura (Dt 30, 15-20)
Io pongo oggi davanti a te la benedizione e la maledizione.
Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo e disse:
«Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso.
Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso, attraversando il Giordano.
Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe».  

Salmo Responsoriale (dal Salmo 1)

Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti;
ma si compiace della legge del Signore,
la sua legge medita giorno e notte.

Sarà come albero piantato lungo corsi d’acqua,
che darà frutto a suo tempo
e le sue foglie non cadranno mai;
riusciranno tutte le sue opere.

Non così, non così gli empi:
ma come pula che il vento disperde.
Il Signore veglia sul cammino dei giusti,
ma la via degli empi andrà in rovina. 

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Convertitevi, dice il Signore,
perché il regno dei cieli è vicino.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Vangelo (Lc 9, 22-25)
Chi perderà la propria vita per me, la salverà. 
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».

RIFLESSIONI

Ieri è iniziata la quaresima, tempo di penitenza, preghiera, conversione e ritorno al Signore. Tutti coloro che hanno detto sì al Signore, si devono impegnare a mantenere il SI’ dato.
 La conversione, il ritorno al Signore deve essere sincero, con il cuore e non a parole. Il Signore vuole i fatti! Mantenere il SI’ non vuol dire essere schiavi, ma è vivere nella libertà che Dio dà a tutti quelli che lo servono.
Il Signore non dice, tassativamente, di fare quello che Lui vuole, però mette davanti a ciascuno la scelta: SE VUOI. Chiunque fa questo cammino di conversione, perché lo ha scelto liberamente, avrà come risultato finale il bene che il Signore promette: la vita e il bene.
Per maritare questa vita e questo bene, è necessario camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme.
Questo impegno che il Signore chiede, alla sapienza umana sembra gravoso e difficile da osservare! Il Signore non chiede nulla di impossibile e di difficile, è lo spirito del male che fa credere che è impossibile realizzare quello che Dio chiede. E’ proprio con l’osservanza di queste cose che il Signore chiede, dona la sua benedizione, la sua grazia per mettere in pratica i suoi comandi, le sue leggi e le sue norme.
Si deve credere che il Signore non chiede nulla che possa superare le nostre forze e capacità spirituali, il Signore chiede solo e sempre tutto ciò che possiamo fare e dare. Se chiede qualche cosa che supera le nostre forze, dona una grazia, una forza spirituale detta GRAZIA ATTUALE. Questa grazia aiuta a realizzare quanto il Signore ha chiesto.
Siamo al secondo giorno di quaresima, con fede e con amore più concreto e solido di sempre, iniziamo questo cammino, avviciniamoci di più al Signore e il Signore realizzerà in noi la sua opera.
L’opera che il Signore vuole realizzare in noi è: possedere la vita eterna, la felicità eterna, la visione beatifica di Dio. A tutto questo si arriva solo se accettiamo quello che dice Gesù: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
A me, a te, a noi a tutti la scelta! Cosa vogliamo fare?



 

mercoledì 22 febbraio 2012

Tempo di Quaresima - Mercoledì delle Ceneri

Prima Lettura (Gl 2,12-18)
Laceratevi il cuore e non le vesti.
Dal libro del profeta Gioèle
Così dice il Signore:
«Ritornate a me con tutto il cuore,
con digiuni, con pianti e lamenti.
Laceratevi il cuore e non le vesti,
ritornate al Signore, vostro Dio,
perché egli è misericordioso e pietoso,
lento all’ira, di grande amore,
pronto a ravvedersi riguardo al male».
Chi sa che non cambi e si ravveda
e lasci dietro a sé una benedizione?
Offerta e libagione per il Signore, vostro Dio.
Suonate il corno in Sion,
proclamate un solenne digiuno,
convocate una riunione sacra.
Radunate il popolo,
indite un’assemblea solenne,
chiamate i vecchi,
riunite i fanciulli, i bambini lattanti;
esca lo sposo dalla sua camera
e la sposa dal suo talamo.
Tra il vestibolo e l’altare piangano
i sacerdoti, ministri del Signore, e dicano:
«Perdona, Signore, al tuo popolo
e non esporre la tua eredità al ludibrio
e alla derisione delle genti».
Perché si dovrebbe dire fra i popoli:
«Dov’è il loro Dio?».
Il Signore si mostra geloso per la sua terra
e si muove a compassione del suo popolo. 

Salmo Responsoriale (dal Salmo 50)

Perdonaci, Signore: abbiamo peccato.

Pietà di me, o Dio, nel tuo amore;
nella tua grande misericordia
cancella la mia iniquità.
Lavami tutto dalla mia colpa,
dal mio peccato rendimi puro.

Sì, le mie iniquità io le riconosco,
il mio peccato mi sta sempre dinanzi.
Contro di te, contro te solo ho peccato,
quello che è male ai tuoi occhi, io l’ho fatto.

Crea in me, o Dio, un cuore puro,
rinnova in me uno spirito saldo.
Non scacciarmi dalla tua presenza
e non privarmi del tuo santo spirito.

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Signore, apri le mie labbra
e la mia bocca proclami la tua lode. 

Seconda Lettura (2 Cor 5,20-6,2)
Riconciliatevi con Dio. Ecco il momento favorevole.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi
Fratelli, noi, in nome di Cristo, siamo ambasciatori: per mezzo nostro è Dio stesso che esorta. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio. Colui che non aveva conosciuto peccato, Dio lo fece peccato in nostro favore, perché in lui noi potessimo diventare giustizia di Dio.
Poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti:
«Al momento favorevole ti ho esaudito
e nel giorno della salvezza ti ho soccorso».
Ecco ora il momento favorevole, ecco ora il giorno della salvezza! 

Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

+ Vangelo Mt 6,1-6.16-18
Il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricompensa per voi presso il Padre vostro che è nei cieli.
Dunque, quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando pregate, non siate simili agli ipòcriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu preghi, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà.
E quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipòcriti, che assumono un’aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profùmati la testa e làvati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».